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Controllo accessi e dispositivi di accesso elettronici

21 dicembre 2023

Il campo del controllo accessi e più in generale dei dispositivi di accesso elettronici e meccatronici è estremamente complesso, vasto e dinamico. Pertanto una trattazione completa e definitiva è pressoché impossibile. Ci limitiamo quindi a fornire alcuni argomenti di riflessione utili alla valutazione.

I dispositivi di accesso elettronici e meccatronici sono una rivoluzione sia concettuale, che operativa. Adottarne uno significa prima di tutto cambiare mentalità. Il cambio di scenario è così drastico da rendere obsoleti i tradizionali concetti di sicurezza. Addirittura rendendo necessario l’impiego di nuovi termini.

Per esempio “dispositivo di accesso” è una necessaria generalizzazione per indicare una serie di dispositivi diversi come:

  • una serratura
  • un incontro elettrico
  • un cilindro europeo
  • un lettore di card o FOB

che concettualmente svolgono la stessa funzione: gestire l’accesso. Stesso discorso per “dispositivo di identificazione” (card, fob, smartphone, ecc).

Il termine “elettronico“, sebbene ormai di uso comune, spesso è una semplificazione: di solito la codifica è elettronica, ma la gestione informatica. Inoltre, se il dispositivo contiene un meccanismo fisico di chiusura sarebbe più corretto parlare di dispositivo meccatronico (sistema meccanico, elettronico, informatico, automatizzato).

Per una migliore comprensione dei contenuti prima ti raccomandiamo la lettura del seguente articolo: introduzione ai cilindri a profilo europeo



Controllo accessi: cos’è?

In ambito informatico, un controllo accessi é un sistema di sicurezza per la protezione delle risorse. Prevede delle liste di controllo (eventi registrati) e delle procedure di autenticazione.

In ambito sicurezza, tale tecnologia viene applicata ai dispositivi meccanici (meccatronica), conferendo alle serrature capacità aggiuntive.



Controllo accessi: un cervello elettronico

La fondamentale caratteristica di un dispositivo di accesso elettronico è la dinamicità. Un dispositivo meccanico è infatti “statico”. Un dispositivo elettronico, al contrario, permette di essere “riconfigurato” (con modalità diverse, a seconda del dispositivo).

Un’altra caratteristica importante è la gestibilità. E’ l’utente stesso, una volta installato e testato il dispositivo, a gestire i propri accessi, senza bisogno di interventi esterni. Cosa impossibile con un dispositivo meccanico.

Connettività: il dispositivo può essere on o offline, o integrarsi con sistemi terzi a seconda dei casi e del dispositivo.

Durabilità: un sistema di accesso elettronico è meno soggetto ad usura ed atto vandalico.

Praticità: la manovra di apertura del dispositivo è semplificata e velocizzata, perché non ci sono buchi da testare per inserire le chiavi, girare e sfilare in posizione. Inoltre led di stato guida l’operatività.

Caratteristiche uniche: arrivati ad un certo livello, ogni dispositivo ha delle caratteristiche o delle capacità proprie. Tali caratteristiche rendono il dispositivo più o meno indicato per un certo impiego.

Il cuore di questa rivoluzione è meccanico, ma il cervello è elettronico.



Autore: Webmaster Italiaonline 27 aprile 2024
Nonostante il nome amicale dovuto alla forma dell'impugnatura che ricorda Topolino dei fumetti, il Topolino Decoder è un dispositivo malevolo in grado di azionare illecitamente la stragrande maggioranza degli attuali cilindri di sicurezza delle serrature. E' rapidamente diventato lo strumento principe dei ladri, perchè elimina le possibilità di fallimento: identificato il cilindro bersaglio, questo verrà violato in pochi secondi.
21 dicembre 2023
Di cosa si parla (nota: per questioni di sicurezza, di proposito, non saranno menzionate informazioni tecniche) Si tratta della più recente minaccia in fatto di sicurezza meccanica. E’ una moderna tecnica di “manipolazione” basata su attacco chimico (ed eventualmente fisico) ai dispositivi di sicurezza, siano essi serrature o cilindri europei di qualunque tipo. Ritenuta di dubbia efficacia fino a poco tempo fa, i casi si stanno moltiplicando esponenzialmente a livello europeo. L’esperienza viene spesso descritta con termini come: Acido serrature Serrature sciolte Serrature fuse Attacco chimico Perché se ne parla La tecnica suscita clamore per una serie di motivi: Novità: è recente. Unicità: è concettualmente nuova. Portata: quasi universale. Rapidità: sempre più veloce. Efficacia: sempre più elevata. Pericolosità: è una tecnica estremamente pericolosa, prima, durante e dopo l’atto. E’ altresì pericolosa per la salute (soprattutto dell’ignaro proprietario), in quanto l’acido è tossico e estremamente aggressivo, può provocare ustioni, avvelenamento ed in alcuni casi esplosioni. Dannosità: può danneggiare tutto, rivestimento porta, cilindro, serratura, defender, pavimenti… Origine dell’acido serrature Sono agenti chimici impiegati nelle lavorazioni industriali dei metalli, sintetizzati in una formula che genera una reazione chimica estremamente potente e veloce. Sebbene illegale, è comunque reperibile. I primi casi di impiego si sono registrati in Germania. Proprietà dell’acido serrature L’acido “scioglie chimicamente” quasi tutti i metalli, con tempi diversi, in base a tipo, dimensione e forma (ad esempio l’acciaio inox risulta estremamente resistente). Principio di funzionamento dell’acido serrature Probabilmente esistono diverse versioni di acido. In generale, questo aggredisce immediatamente gli elementi interni più piccoli del cilindro (perni, molle, ecc…), sciogliendoli e permettendo la rotazione non autorizzata. Modalità di impiego L’acido viene “spruzzato” all’interno del cilindro europeo e lasciato agire, di solito tra i 10 e i 15 minuti. L’acido scioglie la meccanica interna del cilindro europeo, permettendo di azionare il cilindro dall’esterno, attraverso l’ogiva del defender (ecco perché la consideriamo apertura “con destrezza”, nonostante sia una tecnica altamente distruttiva). Un esempio di cilindro europeo sciolto dall’acido Chi è soggetto Qualunque cilindro europeo, meccanico o meccatronico, non adeguatamente protetto è potenzialmente ad alto rischio. Eccezioni Alcuni cilindri, sebbene vengano comunque gravemente danneggiati, risultano più resistenti per progettazione (di solito hanno il rotore in acciaio o una meccanica non convenzionale). Ma sono una minoranza. Contromisure Allo stato attuale non esistono cilindri di sicurezza per serrature immuni all’attacco. Si compensa impiegando: Serratura con trappola (standard sui modelli recenti) Defender di grado superiore.
21 dicembre 2023
Introduzione Un controllo accessi con badge é un sistema di gestione degli accessi elettronico. Azionato da una tessera (tipo carta di credito) programmabile, consente l’accesso a determinate condizioni. Tale sistema permette di gestire efficacemente utenti, accessi, autorizzazioni e temporizzazioni. Storicamente é stato uno dei primi dispositivi di identificazione per la sua immediatezza di utilizzo. Vediamo meglio le caratteristiche Badge: pro Da un punto di vista gestionale, i sistemi elettronici basati su badge rappresentano indubbiamente un vantaggio gestionale sulle chiavi meccaniche: gestiti elettronicamente programmabili economici di immediato utilizzo Queste caratteristiche hanno decretato il successo immediato di tali sistemi. Badge: contro Oltre ad essere estremamente fragili, i badge, così come i FOB o TAG (piccoli portachiavi elettronici), sono dispositivi cosiddetti passivi, ovvero possono essere letti o scritti solo localmente. Ciò comporta delle conseguenze: in caso di furto o smarrimento, non sono remotamente bloccabili: bisognerà escluderli dal sistema di chiusura (che, se fosse offline, significherebbe disattivazione locale) in caso di riprogrammazione devono essere presenti fisicamente in caso di sistemi di controllo accessi diversi, saranno necessari più badge All’aumentare di utenti ed accessi, può rapidamente diventare un grosso problema. É il prezzo da pagare per tanta immediatezza di utilizzo. Un controllo accessi elettronico, ma smart Il progresso tecnologico e la diffusione dello smartphone hanno stimolato lo sviluppo di applicazioni specifiche. I sistemi di controllo accessi sono diventati una realtà diffusa ed oggi esistono sistemi specifici per qualunque contesto: condominiale, aziendale, istituzionale, fino alle realtà residenziali ed al fenomeno affitti brevi (uffici ad ore e BnB). Il cambiamento é innanzitutto mentale: diamo quasi per scontato poter interagire. E lo smartphone é diventato lo strumento preferito per gestire questa interazione. Così, anche le serrature sono diventate smart (smart locks). Quasi tutti i sistemi di controllo accessi presenti sul mercato prevedono l’utilizzo dello smartphone come “chiave di accesso”. Perché? Perché si tratta di un dispositivo attivo, quindi non ha i limiti di un badge: é modificabile remotamente può ricevere autorizzazioni di accesso (o revoche) remote Può gestire sistemi diversi inoltre: l’esperienza d’uso é personale ed intuitiva la responsabilità del dispositivo é dell’utente é più igienico é estremamente economico insomma, un bel passo avanti! Controllo accessi, un futuro senza badge? Quindi il badge é destinato a scomparire? Assolutamente no. Il badge resta uno strumento valido per diversi contesti. Sono le possibilità tecnologiche e le esigenze ad essere cambiate. Pensiamo ad un BnB: il gestore venderebbe l’anima pur di eliminare qualunque dispositivo di identificazione fisico (chiavi, FOB, badge, ecc…) dalla sua struttura, in favore dello smartphone ospite, o, ancora meglio, di un intuitivissimo codice PIN a scadenza. Proprio per queste ragioni, salvo condizioni particolari, per godere della migliore esperienza d’uso possibile é raccomandabile basare un moderno sistema di controllo accessi non più su badge, ma su smartphone o, nel caso di condivisioni brevi / dinamiche, su codice PIN.
21 dicembre 2023
Di cosa si parla esattamente? Quando si parla di porta blindata, trasformazione o sostituzione, ci si riferisce alle porte blindate con vecchia serratura a doppia mappa, e si tratta di valutare se investire dei soldi per adeguare il grado di sicurezza, salvandole (trasformazione porta), oppure sostituirle. Valutare una porta blindata Senza addentrarci in tecnicismi, basta aprire Wikipedia per avere una panoramica delle caratteristiche strutturali minime di una porta blindata: Telaio realizzato con profili in acciaio scatolari da 2 mm di spessore, avente una piega a Z sul lato della serratura, ancorato direttamente alla muratura mediante staffe, mentre a pavimento viene ancorato mediante del ferro pieno da almeno 10 mm di spessore, e non avvitato al falso telaio. Anta realizzata da doppia lamiera in acciaio da 2 mm e 1,5 mm di spessore, in alcuni casi anche da una terza lamiera in acciaio a protezione della serratura e dei suoi meccanismi di chiusura. Cerniere saldate tra anta e telaio Questo, ovviamente, é solo un punto di partenza. La realtà è più complessa Un accesso sicuro dipende dalla qualità: delle mura della porta dei dispositivi di sicurezza dell’installazione Il primo punto riguarda gli edifici di recente costruzione, che molto spesso, a causa degli isolamenti termo-acustici hanno mura vuote e non offrono sufficiente ancoraggio al telaio della porta. Per quanto riguarda la scelta della porta, ne esistono di commerciali e di artigianali. Quelle commerciali sono più economiche, di veloce reperimento e di qualità inferiore (tendono ad avere un quantitativo di metallo sempre minore, indebolendo gli ancoraggi). Sono progettate per avere un rapporto qualità – prezzo competitivo. Le porte blindate artiginali sono invece realizzate appositamente, ed hanno costi, caratteristiche e standard più alti. La qualità dell’installazione è fondamentale: è inutile spendere migliaia di euro per una porta installata male, che a prescindere da qualunque dispositivo venga installato successivamente, creerà problemi. Inoltre, ogni porta é realizzata su marca, tipo e modello di serratura specifica, con caratteristiche meccaniche proprie. Capitolo a parte poi riguarda cilindro e chiavi di sicurezza, la discussione è affrontata rispettivamente alle pagine: cilindro europeo di sicurezza: introduzione e Che cosa significa trasformazione porta? Una trasformazione porta consiste nella modifica artigianale della porta blindata attuale, con serratura a doppia mappa, per installare: Una serratura a cilindro Almeno un cilindro europeo di sicurezza Almeno una protezione antiscasso Accessori, finiture ed eventuali altri dispostivi opzionali Il risultato è una porta blindata dal grado di sicurezza pari (ma spesso anche superiore), alle porte blindate commerciali standard, infatti: Offre un livello di sicurezza elevato É subordinata a rigidi criteri di sicurezza Monta dispositivi certificati É assemblata da un serraturiere specialista con una spesa decisamente inferiore, rispetto alla sostituzione. E’ un’operazione piuttosto delicata che richiede: Un elevato grado di competenza Esperienza Strumenti specifici Per questi motivi si raccomanda vivamente di rivolgersi ad un serraturiere professionista, in grado di valutare, ancora prima delle esigenze da soddisfare, la fattibilità tecnica ed i costi Per molte, ma non per tutte Non sempre é possibile salvare una porta: esistono infatti degli standard minimi di funzionamento, durabilità e sicurezza che devono essere garantiti. Allo stesso modo esistono dei limiti tecnici e commerciali, che ad un certo punto annullano inesorabilmente la convenienza di una trasformazione, come: Porta strutturalmente non idonea Porta erroneamente installata Problemi meccanici pregressi Irreperibilità serratura o ricambi Problemi estetici rilevanti E’ qui che sorge la questione porta blindata: trasformazione o sostituzione? Si capisce che non sempre la trasformazione é tecnicamente fattibile, e anche quando lo fosse, bisogna valutare l’impegno necessario: potrebbe non valerne la pena. Nella nostra esperienza esistono vecchie porte dalla qualità progettuale e costruttiva estreme, che vale la pena preservare ad “ogni costo”, adattandone gli standard di sicurezza, così come esistono porte recenti che per motivi tecnici o commerciali non é possibile o non vale la pena salvare. Sono valutazioni che facciamo ogni giorno e molto probabilmente il tuo caso é a metà strada tra le due. Una porta è per sempre Quante volte capita nella vita di cambiare porta? Una, due? Magari tre? Chissà! La realtà é che, fatta salva qualche eccezione, non é nemmeno detto che capiti di trovarsi nella condizione di cambiare o trasformare una porta blindata. Qualora capitasse, é meglio però ponderare bene le cose, consultando un professionista che sappia guidarti nel percorso, piuttosto che perdere l’occasione o ancora peggio saltare a conclusioni affrettate! In ogni caso, secondo noi una buona porta non si cambia mai.
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